Sanità
Questa sezione contiene:
- URP e Regolamento unico di Pubblica Tutela
- Funzione dei medici di base
- Stato degli OVER 65 e Case di Riposo
- Riforma degli anziani non autosufficienti
-Rapporto Censis III

L’Ufficio relazioni con il Pubblico (URP) è l’organismo attraverso il quale si realizza l’incontro tra cittadino/utente e struttura sanitaria, rappresentando il punto di confronto e d’ascolto delle esigenze dei cittadini.
L’URP è lo strumento organizzativo capace di creare un rapporto dialettico continuo ed efficiente con l’utenza, dove il cittadino può trovare un supporto sicuro ed immediato.L’URP svolge la sua attività cercando di avvicinarsi sempre più ai bisogni dei pazienti, garantendo agli stessi informazione, orientamento, trasparenza, partecipazione e tutela.
Attività dell’URP e servizi al pubblico
L’attività dell’URP è rivolta all’esterno (informazione all’utenza) ed all’interno dell'Azienda (ricezione della domanda, trasmissione della domanda ai servizi) per la valutazione dell’efficienza dei servizi erogati.
Per facilitare l’accesso alle prestazioni e garantire l’attuazione del principio di uguaglianza ed imparzialità, l’URP promuove l’apertura di “punti di informazione” dislocati nei presidi di maggiore affluenza dell’utenza con la funzione principale di fornire le informazioni di primo livello.Richiesta di informazioni
Il cittadino può fare riferimento all'URP ogni qualvolta abbia difficoltà a reperire informazioni circa l'attività e i servizi aziendali, i percorsi da seguire, gli sportelli a cui rivolgersi o, in generale, ogni qualvolta non riesce a recuperare altrove le informazioni di cui necessità per tutelare il proprio stato di salute ed usufruire dei servizi sanitari.
Suggerimenti e Reclami
L’URP, in collaborazione con altre associazioni dei cittadini operanti sul territorio, garantisce e tutela il cittadino contro ogni eventuale rilevante disservizio e contro ogni azione che possa limitare o addirittura negare la fruibilità delle prestazioni. Il cittadino/utente grazie alla presenza dell’URP può segnalare osservazioni, suggerimenti, opposizioni e reclami alla sua AST
che si impegna a predisporre l’attività istruttoria ritenuta necessaria per fornire una risposta adeguata nei termini e secondo
le modalità previste dalla legge.
Modalità presentazione Reclami
I cittadini possono esercitare il proprio diritto sia in maniera formale che informale.
I reclami e le segnalazioni formali possono essere presentati:
con lettera in carta semplice, oppure presso gli sportelli URP con redazione al momento di un verbale datato e firmato oppure via e-mail agli indirizzi di ogni AST.
Fase Istruttoria
L’URP ricevuto il reclamo o la segnalazione, entro 5 giorni, avvia la fase istruttoria necessaria alla sua trattazione e definizione. La segnalazione viene inviata al Responsabile della Struttura interessata affinché effettui gli accertamenti necessari e trasmetta gli elementi essenziali alla definizione della pratica.
Il Responsabile della Struttura interessata, trasmette all’URP, entro 7 giorni dal ricevimento della segnalazione, una dettagliata relazione in merito agli accertamenti effettuati, alle risultanze delle indagini in relazione al disservizio lamentato ed alle eventuali misure adottate per evitare il ripetersi dell’inconveniente.
Nel caso di reclami o segnalazioni informali o anonimi, l’avvio dell’istruttoria è rimesso alla valutazione del Responsabile dell’URP.
Risposta all’utente
L’URP, entro 30 giorni dal ricevimento del reclamo, invia all’utente adeguata nota di riscontro, all’interno della quale viene dato conto degli accertamenti compiuti e delle eventuali misure organizzative adottate a seguito del reclamo.
L’utente, qualora non ritenga soddisfacente la risposta ricevuta, può chiedere, entro 15 giorni dal suo ricevimento, il riesame del reclamo da parte del Comitato di Partecipazione dei cittadini di cui all’Art.24, comma 3, della L.R. 20 Giugno.
Servizi URP
Informazione allo sportello, telefonica, telematica relativa a:
- Attivazione Tessera Sanitaria
- Informazioni ed orientamento
- Mediazione culturale
- Segnalazioni, reclami ed encomi
- Richiesta copia documenti da intervento 118
- Servizio Civile
- Fascicolo Sanitario Elettronico Fase 2.0 - Opposizione al Pregresso
- Ritiro atti depositati
- reclami e suggerimenti; - Modulo per inoltrare suggerimenti e reclami
- accesso documentale e accesso civico;
- Ritiro atti depositati
DOVE SIAMO
URP Pesaro-Urbino
Orari
Dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30 ed il martedì dalle 14:30 alle 16:30
Referenti
Responsabile: Dott. Claudio Montalbini
Responsabile: Dott. Claudio Montalbini
Contatti
Tel. 0721 - 362203
Documenti modalità
Diretto. E' possibile inoltrare reclami o encomi alla mail: urp.ast.pu@sanita.marche.it
Per segnalazioni, reclami, comunicazione tra cittadino ed azienda.
Tel. 0721 - 362203
Documenti modalità
Diretto. E' possibile inoltrare reclami o encomi alla mail: urp.ast.pu@sanita.marche.it
Per segnalazioni, reclami, comunicazione tra cittadino ed azienda.
Sede di Fano - Ospedale Santa Croce Viale Vittorio Veneto 2
Orari
Momentaneamente chiuso. Contattare il numero 0721-362203 o scrivere una e-mail a urp.ast.pu@sanita.marche.it
Momentaneamente chiuso. Contattare il numero 0721-362203 o scrivere una e-mail a urp.ast.pu@sanita.marche.it
Referenti
Responsabile : Dott. Claudio Montalbini
P.O. Patrizia Gerboni
P.O. Patrizia Gerboni
Contatti
0721-362203 dal lunedì - al venerdì_ dalle 8.30 alle 12.30
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Documenti modalità
E' possibile inoltrare reclami o encomi alla mail: urp.ast.pu@sanita.marche.it
Sede di Pesaro Via XI Febbraio
Orari
giovedì dalle 15.00 alle 17.00
Referenti
Responsabile: Dott. Claudio Montalbini
giovedì dalle 15.00 alle 17.00
Referenti
Responsabile: Dott. Claudio Montalbini
Contatti
Tel URP: 0721-424578 e 0721-362203 il giovedì dalle 15:00 alle 17:00
Documenti modalità
E' possibile inoltrare reclami o encomi alla mail: urp.ast.pu@sanita.marche.it
Il lunedì, martedì e giovedì mattina dalle 8.30 alle 12.30 l'URP è attivo in piazzale Cinelli- Ingresso principale.
Tel URP: 0721-424578 e 0721-362203 il giovedì dalle 15:00 alle 17:00
Documenti modalità
E' possibile inoltrare reclami o encomi alla mail: urp.ast.pu@sanita.marche.it
Il lunedì, martedì e giovedì mattina dalle 8.30 alle 12.30 l'URP è attivo in piazzale Cinelli- Ingresso principale.
URP Ancona
CRASS - Palazzina 22 Ancona Via Cristoforo Colombo,106
Orari
Dal lunedì al venerdì 8.30-13.00 + lun e giov 13.30-17.00
Luigi Sfredda
Luigi Sfredda
Contatti
numero verde: 800530724
urp.ast.an@sanita.marche.it
Documenti modalità
Accesso diretto o contatto telefonico o e-mail
urp.ast.an@sanita.marche.it
Documenti modalità
Accesso diretto o contatto telefonico o e-mail
Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)
Ospedale di Senigallia Via Cellini, 1
Orari
Lunedì, martedì e mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Lunedì, martedì e mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Contatti
numero verde: 800530724
e-mail: urp.ast.an@sanita.marche,it
numero verde: 800530724
e-mail: urp.ast.an@sanita.marche,it
Documenti Modalità
di persona, telefonica, e-mail
Presidio di Fabriano Via Marconi, 9
Orari
dal lunedì al venerdì 09,00 – 13,00
martedì e giovedì ore 15,00 – 17,00.
Referenti
Simonetta Carmenati
Valeria Salari Peccica
dal lunedì al venerdì 09,00 – 13,00
martedì e giovedì ore 15,00 – 17,00.
Referenti
Simonetta Carmenati
Valeria Salari Peccica
Contatti
numero verde: 800530724
urp.ast.an@sanita.marche.it
numero verde: 800530724
urp.ast.an@sanita.marche.it
Documenti modalità
di persona, telefonica, email
Presidio di Jesi Via dei Colli,52 (ex Ospedale Murri)
Contatti
numero verde: 800530724
e-mail: urp.ast.an@sanita.marche.it
di persona, telefonica, email
Presidio di Jesi Via dei Colli,52 (ex Ospedale Murri)
Contatti
numero verde: 800530724
e-mail: urp.ast.an@sanita.marche.it
Documenti modalità
di persona, telefonica, e-mail URP Jesi
URP Macerata

Contatti
Pec: ast.macerata@emarche.it
Mail: urp.ast.mc@sanita.marche.it
Tel. 0733 2572751
Accoglienza
Urp Piediripa, Via Annibali, 31/l Tel. 07332572753
Orari di apertura
Il Punto Accoglienza della sede di Piediripa di Macerata è aperto
dal Lunedì al Venerdì dalle 8,30 alle 17,30 Sabato 8,30-13,30.
Per le sedi di Civitanova Marche e Camerino consultare la voce "ulteriori informazioni".
URP Fermo

Ospedale Civile Augusto Murri
Orario
Dal Lunedì al Sabato 08,30-12.30
Civico 18 - Via Dante Zeppilli 18
Orario
8.30-13.30 tutti i giorni
Contatti
e-mail: urp.ast.fm@sanita.marche.it
Tel. 0734 6252800
Documenti e modalità
Diretta, Telefonica, Posta elettronica
URP Ascoli Piceno

Ospedale C. e G. Mazzoni via degli Iris, 1
Orari
Lunedì - Venerdì 9:00 - 13:00
Lunedì e Martedì 15 -17 sede di Ascoli Piceno
Sabato su appuntamento
Lunedì e Martedì 15 -17 sede di Ascoli Piceno
Sabato su appuntamento
Altri orari concordati su appuntamento
Referenti
Dirigente Ing. Valentina Manso
I.F. Barbara De Vecchis
I.F. Barbara De Vecchis
Contatti
email: urp.ast.ap@sanita.marche.it
pec: ast.ascolipiceno@emarche.it
telefono unico: 0736 358989 (dal lun al ven 9-13)
pec: ast.ascolipiceno@emarche.it
telefono unico: 0736 358989 (dal lun al ven 9-13)
Documenti e modalità'
Diretta, Telefonica, Posta elettronica
Ospedale Madonna del Soccorso via Manara, 7
Orari
Lunedì - Venerdì 9:00 - 13:00
Mercoledì e Giovedì 15-17 sede di San Benedetto del Tronto
Sabato su appuntamento
Altri orari concordati su appuntamento
Mercoledì e Giovedì 15-17 sede di San Benedetto del Tronto
Sabato su appuntamento
Altri orari concordati su appuntamento
Referenti
Dirigente Ing. Valentina Manso
Dott.ssa Arcangela Lambertelli I.F. T
Dott.ssa Arcangela Lambertelli I.F. T
Tutela - Comunicazione - Accoglienza
angela.lambertelli@sanita.marche.it
Contatti
Tel. numero unico 0736358989
email: urp.ast.ap@sanita.marche.it
email: urp.ast.ap@sanita.marche.it
Documenti modalità
Diretta, Telefonica, Posta elettronica.
Diretta, Telefonica, Posta elettronica.

REGOLAMENTO UNICO DI PUBBLICA TUTELA
(articoli 1-5)
Le cinque AST (Azienda Sanitaria Territoriale) marchigiane, subentrate in tutti i rapporti e le competenze in precedenza facenti capo all’ASUR Azienda Sanitaria Unica Regionale), hanno una delimitazione territoriale che riprende l’articolazione delle precedenti cinque Aree Vaste.
In ogni AST il direttore generale è coadiuvato anche da un direttore socio-sanitario con compiti di direzione e di coordinamento delle attività di integrazione socio-sanitaria.
Art. 1 FINALITA' DELLA PUBBLICA TUTELA
Gli URP delle AST e l'Area Comunicazione (AC) garantiscono la tutela dei cittadini che in occasione dell’accesso o della fruizione dei propri servizi, così come previsti e disciplinati dalla Carta dei Servizi Sanitari, adottata ai sensi dell’art. 2 del DPCM 19 maggio 1995, ricevono disagio, disservizio o pregiudizio. Le AST riconoscono come impegno prioritario la costante verifica della adeguatezza delle prestazioni offerte ed il miglioramento degli standard qualitativi delle stesse. Per questo fine riconoscono come fondamentale la artecipazione e la collaborazione degli utenti. Il presente regolamento disciplina:
• i casi e le modalità con cui i cittadini utenti, che ritengono violati i principi e gli impegni previsti dalla Carta dei Servizi Sanitari, possono presentare segnalazioni, reclami ed osservazioni;
• la modalità di istruttoria e verifica dei casi segnalati;
• le modalità ed i tempi di risposta all’utente;
• i percorsi interni di verifica e revisione dell’organizzazione dei servizi in relazione ai fatti segnalati ed agli accertamenti effettuati;
• le modalità di riesame e di verifica della qualità dei servizi in relazione agli impegni contenuti nella carta dei servizi.
Art. 2 IL DIRITTO DI TUTELA
Il diritto di tutela è previsto quando, da parte dell'AST o delle strutture private accreditate operanti nel proprio territorio con accordi di fornitura in nome e per conto del Servizio Sanitario Regionale, risulti la violazione di leggi o regolamenti che disciplinino la fruizione dei servizi sanitari erogati, ed in particolare:
• della legge 241/90;
• dei principi contenuti nel DPCM 19 maggio 1995 e nella direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27.01.1994 (Principi sull’erogazione dei servizi pubblici);
• della Carta dei servizi adottata dalle AST o dalle strutture accreditate;
• comunque per qualsiasi disagio o disservizio, inteso come mancanza di efficacia e/o efficienza, che abbia negato o limitato al cittadino la fruibilità delle prestazioni, ovvero ne abbia compromesso il buon esito tecnico.
Titolare del diritto di tutela è ogni soggetto utente dei servizi erogati dalle AST attraverso le proprie strutture o da quelle private accreditate e con essa convenzionate. Il soggetto utente, direttamente o, attraverso esplicita delega, tramite parenti o affini o prossimi, ovvero tramite organismi di tutela e associazioni di volontariato, accreditati presso la Regione Marche e presso le AST, può presentare segnalazioni, reclami ed osservazioni all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della sede di riferimemento. Qualora le segnalazioni, reclami ed osservazioni vengano presentati da soggetti diversi dal diretto interessato e non formalmente delegati, l’URP provvede a darne immediata comunicazione allo stesso. In caso di opposizione dell’interessato la procedura viene archiviata.
La presentazione di segnalazioni, reclami ed osservazioni non impedisce, non preclude, né può per qualsiasi motivo ritenersi sostitutiva della proposizione di impugnative in via giurisdizionale ed amministrativa.
Art. 3 MODALITA' DI PRESENTAZIONE DI RECLAMI E SEGNALAZIONI
I soggetti individuati dall’art. 2 possono esercitare il proprio diritto sia in maniera formale che informale. I reclami e le segnalazioni formali possono essere presentati:
• con lettera in carta semplice indirizzata all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della sede di riferimemento ed inviata con il servizio postale, con il fax, ovvero consegnata direttamente;
• con nota di posta elettronica indirizzata alla casella dell’URP di riferimento;
• con compilazione e sottoscrizione dell’apposito modulo di reclamo presso qualsiasi front office della sede di riferimento;
• direttamente in occasione dell’accesso presso l’URP di riferimento, anche con l’ausilio di un operatore, sottoscrivendo l’apposito modulo, riprodotto in allegato al presente Regolamento.
Per le segnalazioni telefoniche e i colloqui, verrà compilata una apposita scheda verbale, annotando quanto segnalato con l’acquisizione dei dati per le comunicazioni di merito. La segnalazione verbale, se del caso, sarà acquisita in presenza di un testimone. I reclami e le segnalazioni informali e/o anonimi presentati dai soggetti per via telefonica, telematica, ovvero direttamente agli URP o presso i front office della sede di riferimento, sono in ogni caso ricevuti, trascritti e catalogati a cura dell’URP stesso. Nel caso di reclami o segnalazioni informali o anonimi, l’avvio dell’istruttoria è rimessa alla valutazione del responsabile dell’URP. Non potrà essere dato seguito al reclamo anonimo nel caso in cui riguardi una persona fisica. I cittadini residenti possono presentare all’URP della propria sede di riferimento reclami anche in relazione a fatti e circostanze derivanti dalla fruizione di servizi sanitari presso strutture pubbliche o private di altre AST. In questo caso il procedimento di cui ai successivi artt. 4 e 5 compete all’URP che ha ricevuto il reclamo, mentre all’URP della AST ove insiste la struttura interessata compete l’applicazione dell’art 6, oltre alla collaborazione per l’istruttoria di cui agli art 4 e 5.
Art. 4 LA FASE ISTRUTTORIA
I reclami e le segnalazioni, comunque siano inviati, dovranno essere presentati, nei modi sopra elencati, entro 15 gg. dal momento in cui l’interessato abbia avuto conoscenza dell’atto o comportamento lesivo dei propri diritti in armonia con il disposto dell’art. 14, comma 5 del D.Lgs 502/92, come modificato dal D.Lgs 517/93. Tale termine non è comunque perentorio. L’URP, ricevuto il reclamo o la segnalazione, entro 3 giorni, e comunque il prima possibile, avvia la fase istruttoria necessaria alla sua trattazione e definizione. La fase istruttoria si apre con l’invio al Responsabile della struttura interessata della segnalazione ricevuta, con l’invito ad effettuare gli accertamenti necessari e quindi a trasmettere all’URP ogni elemento per la definizione della pratica. L’avvio della fase istruttoria è immediatamente comunicata al cittadino, o a chi per lui, che ha presentato la segnalazione, per i reclami non acquisiti direttamente dall'URP. Agli effetti del presente Regolamento, si identifica come “struttura interessata” ogni Unità Operativa o Servizio cui è preposto un dirigente/responsabile, ai sensi del Regolamento aziendale. Nel caso in cui l’Unità Operativa è inserita in un Dipartimento, la comunicazione è inviata anche al Direttore del Dipartimento; per la macroarea ospedaliera la comunicazione è inviata anche al Direttore medico di presidio. Per i casi di agevole definizione, in cui gli elementi istruttori necessari hanno carattere oggettivo e sono noti all’ufficio, l’URP predispone autonomamente l’attività istruttoria e provvede a dare tempestiva risposta all’utente. Il Responsabile della struttura interessata, entro 7 giorni dal ricevimento della segnalazione deve trasmettere all’URP di riferimento una dettagliata relazione circa:
• gli accertamenti effettuati;
• le risultanze delle indagini e degli accertamenti in relazione al disservizio lamentato;
• le eventuali misure adottate o che si intendono adottare per eliminare o evitare il ripetersi dell’inconveniente.
La relazione all’URP non è sostitutiva di altri adempimenti di competenza del responsabile della struttura interessata. Nei casi in cui egli, a seguito delle indagini e degli accertamenti, ravvisi un fatto che possa dare origine a responsabilità penali, civili, amministrative o disciplinari, deve darne separata notizia agli organi competenti secondo quanto previsto dall’ordinamento. L’URP, a completamento della fase istruttoria e ad integrazione di quanto comunicato dalla struttura interessata, può compiere direttamente ogni ulteriore indagine ritenuta necessaria alla definizione del reclamo.
Art. 5 RISPOSTA ALL'UTENTE
Il Responsabile dell’URP, entro 30 gg. dal ricevimento del reclamo, invia al soggetto utente una dettagliata e motivata risposta riportando/allegando, se del caso, parti integrali del dirigente/responsabile della struttura interessata, nella quale sono esplicitati gli accertamenti compiuti e le misure adottate. La risposta all’utente può eccezionalmente configurarsi come interlocutoria e non conclusiva, per la necessità di ulteriori accertamenti. La risposta interlocutoria deve essere seguita da risposta definitiva non oltre i successivi 60 giorni. Qualora il reclamo o l’osservazione sia stata presentata per il tramite di un organismo di tutela o una associazione di volontariato, la risposta è contestualmente inviata anche a tali organismi, nel rispetto delle norme sul diritto di riservatezza. Laddove il reclamo riguardi il comportamento di un operatore, l’utente può richiedere un incontro di “mediazione” con l’operatore coinvolto e l’URP di riferimento, per l’acquisizione di ulteriori elementi chiarificatori. Il soggetto/utente, qualora non ritenga soddisfacente il percorso attuato, può chiedere, entro 15 giorni dal suo ricevimento, il riesame del reclamo da parte del Comitato di Partecipazione dei cittadini.
Scaricabile da:
https://www.asur.marche.it/documents/20182/21301/Regolamento+di+Pubblica+Tutela/02fb89fc-96cd-45ef-a3fc-dda33c6c6545

Di cosa si occupa il medico di base
Il medico di base, o medico di famiglia, è una figura indispensabile del Sistema Sanitario Nazionale perché si occupa di curare i cittadini ed è il primo punto di riferimento nel campo della medicina generale.
Molto spesso si occupa non solo della prescrizione dei farmaci per la cura di malattie, ma indirizza i suoi assistiti verso medici specialistici. Inoltre assicura un’assistenza di primo livello ai suoi pazienti. Le visite possono avvenire presso il suo studio, a domicilio o nelle strutture residenziali.Le mansioni del medico di base
possono essere riassunte nei seguenti punti:
- garantire la salute dei propri pazienti;
- contribuire alla diffusione della cultura sanitaria;
- aggiornare le schede sanitarie dei pazienti;
- redigere certificazioni di vario tipo;
- assicurare livelli di assistenza sia in ambulatorio che a domicilio.
è quello di interpretare i sintomi dal paziente e di fare una diagnosi attraverso la visita, gli esami diagnostici, gli esami ematochimici e la prescrizione di una terapia. In alternativa, consiglia al paziente di sottoporsi a visite specialistiche.
Il numero massimo di assistiti ammessi dalla legge è di 1500, tuttavia questo numero può arrivare fino a 2000 in base alla zona in cui opera il medico.Quanto guadagna un medico di base
Il guadagno del medico di base dipende da diversi fattori, tra cui:
- i bonus;
- le indennità;
- l’anzianità di servizio;
- il numero degli assistiti.
Per quanto riguarda il fattore anzianità di servizio e, quindi, gli anni di esperienza del medico, il guadagno medio in Italia è di circa:
- con meno 3 anni di esperienza, circa 71.500 euro lordi all’anno;
- tra i 10 e i 20 anni di esperienza, circa 123.000 euro lordi all’anno;
- con un’esperienza di oltre 20 anni, anche oltre i 160.000 euro annui lordi di guadagno.
Orari ambulatoriali
Il medico di base deve rispettare degli obblighi per quanto riguarda l’orario e i giorni di apertura del proprio studio. Lo studio deve essere aperto per almeno cinque giorni a settimana e deve fornire assistenza sanitaria per:
- un minimo di 5 ore/settimana se ha fino a 500 pazienti;
- un minimo di 10 ore/settimana se ha tra i 500 e i 1000 pazienti;
- un minimo di 15 ore/settimana oltre i 1000 pazienti.
Quanto guadagna un medico di base per ogni assistito
Uno dei parametri più importanti per sapere quanto guadagna un medico di base è il numero dei pazienti assistiti.
Tuttavia, lo stipendio del medico di famiglia è inversamente proporzionale alla quantità di pazienti che possiede. La retribuzione del medico di base è calcolata su ogni paziente, ed è nota come “quota capitaria”, che varia in base a unaserie di fattori:
- se il medico di base ha meno di 500 pazienti, allora il guadagno è di circa 70 euro lordi per assistito;
- se il medico di base ha più di 500 pazienti, allora il guadagno è di circa 35 euro lordi per assistito.
Ma al guadagno sopra citato si possono aggiungere anche altre fonti , come ad esempio:
- i contributi per l’assistenza agli over 75;
- l’indennità per la reperibilità notturna;
- la somministrazione di vaccini e tamponi.
I guadagni sono lordi e ad essi dovranno essere detratte le tasse da pagare e le eventuali altre spese.
Tra queste vi sono, ad esempio, il costo per l’affitto dello studio, l’impiego del personale che svolge un lavoro di segreteria e gli eventuali sostituti per i giorni di ferie. Quest'ultimi non verranno infatti pagati dal Sistema Sanitario Nazionale, ma dallo stesso medico di base titolare dello studio.Cambio del medico di base
Un’importante novità per facilitare l’utenza e snellire le procedure amministrative nella scelta del medico di medicina generale. Le varie AST hanno introdotto la possibilità di effettuare il cambio del medico di assistenza primaria anche tramite mail, contribuendo al rispetto delle disposizioni normative vigenti che limitano gli assembramenti.
La richiesta, accompagnata dalla scansione di un documento di identità fronte/retro, tessera sanitaria del richiedente e di tutti i familiari, qualora interessati al cambio del medico, può essere inviata all’indirizzo e-mail della propria AT .
Inoltre, è possibile delegare la scelta ad una persona non convivente, compilando e sottoscrivendo l’apposita modulistica, insieme al documento di riconoscimento del delegante e del delegato.
Qualora la scelta ricada su un medico che ha già raggiunto il massimale previsto di assistiti, l’utente sarà avvisato, telefonicamente o via mail, per indicare un nuovo professionista disponibile.
L’invio tramite mail non può essere utilizzato per la prima individuazione del medico ma solo per la sostituzione del medico precedente.

Gli over 65 in Italia sono 13,8 milioni, il 23% della popolazione. Nel 2050 si stima che arriveranno a sfiorare i 20 milioni (34% della popolazione). Gli anziani non autosufficienti, cioè con disabilità fisiche o mentali che ne determinano la dipendenza da altre persone nella vita quotidiana, sono 2,9 milioni e il numero di anziani non autosufficienti raddoppierà fino a quasi 5 milioni entro il 2030.

Oggi riceve un’assistenza a casa il 6,5% degli anziani, con una media di 18 ore all’anno. Mentre a livello internazionale si stima siano necessarie circa 20 ore mensili di assistenza.
In Italia attualmente sono 295473 gli anziani ospiti dei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, 233874 dei quali non autosufficienti (fonte Istat). I posti letto nelle strutture residenziali ogni 100 anziani over 65 sono 1,9 in Italia (5,4 in Germania, 5 in Francia, 4,6 in Austria e 4,4 nel Regno unito).
Quanto costa una casa di riposo?
La scelta della casa di riposo più funzionale deve tenere conto di numerose opportunità e vantaggi, sia alla persona che vi soggiorna, che alla famiglia dello stesso che per numerose ragioni non può o non riesce a prendersene cura. Naturalmente, come tutti i servizi legati alla salute e al benessere, anche quello della casa di riposo rappresenta un costo che è importante comprendere. Di solito, infatti, il costo di una casa di riposo è determinato da un canone mensile che varia da una fascia minima di circa 1200 € fino ad arrivare anche a 2500 € mensili. Naturalmente andranno considerati i servizi collaterali, il tipo di struttura e la zona. La retta mensile, inoltre, si compone sia di una quota sanitaria per sostenere le cure e le spese mediche, sia di una legata al pernottamento, al soggiorno e ai servizi ricreativi offerti all’interno della quotidianità.
Cosa determina la retta?
Il costo della retta di una casa di riposo varia sulla base di molteplici fattori, tra cui l’area geografica di interesse, le dimensioni della struttura, i servizi offerti, la qualità dell’assistenza e la tipologia di alloggio. A queste si possono aggiungere le spese mediche, l’assistenza sanitaria, le terapie e le cure individuali. Per questo motivo è importante che le famiglie che cercano una Casa di Riposo “su misura” analizzino attentamente i prezzi e considerino tutti i fattori che possono influire sul costo finale.
Quelle più moderne e situate in zone più eleganti avranno un costo maggiore rispetto a quelle datate e maggiormente periferiche. Anche la tipologia di stanza può fare la differenza: le singole con servizi privati sposteranno maggiormente gli equilibri rispetto alle stanze condivise. Il livello di assistenza fornito dal personale specializzato inoltre non è da sottovalutare. Le strutture che forniscono assistenza mirata come quella per malati di Alzheimer o per pazienti post-operatori potranno contare su infermieri, fisioterapisti, terapisti occupazionali che comporteranno di fatto un costo maggiore.
Chi paga la retta della casa di riposo se la pensione non basta?

È bene dire che spesso alcuni soggetti anziani o affetti da gravi forme di disabilità percepiscono una pensione che può non essere sufficiente a coprire i costi della casa di riposo. Ma chi paga la retta della casa di riposo se la pensione non basta? La prima soluzione è naturalmente quella di richiedere un contributo a figli e familiari. Questi fungono da “garanti” avendo così modo di ridurre il peso della retta. Esistono inoltre alcune detrazioni fiscali intelligenti, come quelle sull’IRPEF, che consentono di ridurre il peso delle tasse annuali da pagare, con l’obiettivo di rendere meno ardua la gestione dei pagamenti. In ultima istanza è possibile ricorrere al sostegno di servizi sociali e AST di competenza. La AST, va detto, non avrà modo di coprire interamente la retta della casa di riposo, ma può garantire un contributo insieme al Comune di Residenza, che ha il compito in caso di difficoltà economiche di intervenire anch’esso con misure di sostegno.
Riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti
Il testo presentato dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio 2024 sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti avrebbe dovuto finalmente dare concretezza a una svolta importante per oltre 10 milioni di persone (di cui 3,8 milioni di anziani non autosufficienti) che vivono nel nostro Paese, i loro familiari e i caregiver (persone che se prendono cura ). Tra queste sono numerose le persone con demenza e le loro famiglie.

Il decreto pur contenendo aspetti positivi, ridisegna quelli che erano dei cardini della legge delega e rimanda la messa in pratica di altri a successive disposizioni.
Non c’è, ad esempio, rimasta traccia della prevista riforma dell’assistenza domiciliare non tenendo conto che per la maggior parte delle persone con demenza è di grande aiuto poter continuare a vivere a casa propria il più a lungo possibile, in un ambiente conosciuto e in mezzo ai volti dei familiari.
Non c’è, ad esempio, rimasta traccia della prevista riforma dell’assistenza domiciliare non tenendo conto che per la maggior parte delle persone con demenza è di grande aiuto poter continuare a vivere a casa propria il più a lungo possibile, in un ambiente conosciuto e in mezzo ai volti dei familiari.
Il decreto attuativo inoltre non prevede un progetto che risponda in maniera completa, integrata e costante a tutte le esigenze che l’assistenza domiciliare a un anziano non autosufficiente, magari con demenza, comporta.
Viene introdotto il coordinamento tra gli interventi sociali e sanitari erogati dagli attuali servizi domiciliari, ma non sono affrontati altri aspetti decisivi quali la durata dell’assistenza fornita, le tipologie di professionisti da coinvolgere, l’offerta di servizi di informazione, consulenza e sostegno psicologico per i familiari.
Sono stati annunciati 400 milioni in più per l’ Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), ma si tratta di fondi temporanei e non strutturali e che non incidono concretamente sul modello esistente.
Il decreto prevede inoltre la sperimentazione della prestazione universale che in però non rispecchia le effettive caratteristiche di questo contributo economico. Degli 850 euro che ogni mese si aggiungeranno ai 531 euro dell’indennità di accompagnamento, infatti, beneficeranno solo gli over 80 con elevato bisogno assistenziale e ridotte disponibilità economiche, ovvero un Isee inferiore ai 6 mila euro: meno di 30.000 persone nel 2025 e neanche 20.000 nel 2026.
Questa sperimentazione non cancella inoltre un’altra grave mancanza del decreto: la scomparsa della riforma dell’indennità di accompagnamento. Si tratta della misura di supporto più diffusa e allo stesso tempo meno efficace per la non autosufficienza.

Questo perché, ad esempio, la demenza è una condizione in continua crescita che comporta difficoltà di varia natura ma che non sempre e non subito intacca la capacità di muoversi e camminare: eppure per poter ottenere l’indennità le persone con demenza devono dimostrare di avere gravi difficoltà di deambulazione.
III RAPPORTO CENSIS
Per il 70% degli italiani la sanità pubblica è peggiorata: cosa dice il nuovo rapporto CENSIS
Il III Rapporto Fnomceo-Censis rivela una situazione preoccupante per il Servizio sanitario nazionale (SSN), con un peggioramento percepito da più di 7 cittadini su 10. La relazione, che analizza anche la qualità del rapporto medico-paziente, evidenzia come la carenza di personale e le esperienze negative in ambito sanitario stiano erodendo la fiducia nel sistema.
Il Servizio Sanitario Nazionale in Italia continua a fare i conti con un declino percepito da oltre il 70% dei cittadini, secondo i dati del III Rapporto Fnomceo-Censis.Nonostante le difficoltà che il sistema sanitario sta affrontando, come, per esempio la carenza di personale, il rapporto tra medico e paziente rimane comunque una componente fondamentale, con il medico di medicina generale (MMG) che appunto continua a rappresentare un punto di riferimento essenziale per la salute degli italiani.
Tuttavia, il crescente divario tra le aspettative e le esperienze reali dei cittadini sta generando fratture nel tradizionale legame di fiducia. Questo scenario preoccupante si riflette così nella quotidianità del SSN e nelle sfide sempre più gravi che i professionisti del settore devono affrontare. Il rapporto, che verrà presentato ufficialmente il 12 marzo, offre una panoramica completa delle criticità del sistema sanitario, analizzando le cause di queste disfunzioni e le conseguenze sul rapporto medico-paziente

L'impatto della carenza di personale sul SSN
Un aspetto cruciale che contribuisce alla "disaffezione" del pubblico nei confronti del SSN è la grave carenza di personale, particolarmente evidente tra medici e infermieri. Il 66,4% degli italiani ha riscontrato questa carenza, che colpisce in modo più marcato le aree del Nord Ovest (64,8%), del Nord Est (61,9%), ma soprattutto del Sud (71,9%). La mancanza di professionisti è diventata insomma una delle cause principali di un servizio sanitario che fatica a rispondere in modo adeguato alle esigenze della popolazione.
Esperienze negative nei pronto soccorso e nei servizi sanitari
Le esperienze dirette dei cittadini con il SSN, in particolare nei pronto soccorso, sono fonte di grande insoddisfazione: più della metà dei cittadini (52,2%) ha infatti avuto esperienze negative in queste strutture, con lunghe attese, carenza di informazioni e scarsa attenzione ai bisogni dei pazienti. Le regioni del Sud e delle Isole sono quelle che registrano i peggiori risultati in questo ambito, con il 60,5% dei residenti che ha vissuto situazioni problematiche. Questo contribuisce ad alimentare la sfiducia nel sistema, che appare sempre più distante dalle reali necessità della popolazione.
Il declino delle strutture sanitarie
Il declino delle strutture sanitarie è un fenomeno che non riguarda però solo la qualità dell'assistenza, ma anche la disponibilità delle risorse: i pronto soccorso, ad esempio, sono passati da 659 nel 2003 a 433 nel 2023, con una riduzione di 226 punti di accesso. Sebbene gli accessi annuali ai Ps siano rimasti relativamente stabili, il carico per ogni singolo punto di accesso è tuttavia aumentato del 23% in venti anni, evidenziando così anche un aumento delle difficoltà per medici e operatori sanitari.Non solo, anche la medicina generale è in crisi: il numero dei medici è infatti in costante diminuzione, con circa 9mila unità in meno rispetto a vent'anni fa. Questo comporta una maggiore pressione sul sistema, con un aumento del numero di pazienti per ogni medico. Il 51,7% dei medici di medicina generale ha più di 1.500 assistiti, un dato che mette in luce l'estrema difficoltà di gestire un numero così alto di pazienti.
Il ruolo del medico di medicina generale come ancora di salvezza
Nonostante le difficoltà generali, il medico di medicina generale rimane una figura di riferimento essenziale: per l'88,9% dei cittadini, infatti, il MMG è un importante supporto nel trovare soluzioni adeguate alle loro esigenze, sia per quanto riguarda diagnosi che trattamenti terapeutici. Questo legame è particolarmente forte al Sud, dove il 90% dei residenti considera fondamentale, appunto, il supporto del MMG. Per il 76% degli italiani è essenziale che il proprio medico sia facilmente raggiungibile, preferibilmente vicino casa, un aspetto che assume particolare importanza in un contesto di crescente disorganizzazione del sistema sanitario. Nonostante tutto, il 71,8% dei cittadini afferma comunque di non voler rinunciare al proprio medico di fiducia, confermando cioè che, pur tra le difficoltà del sistema, la relazione di fiducia con il medico è un valore ancora estremamente centrale.
In sintesi, sebbene il sistema sanitario italiano sia soggetto a significativi problemi strutturali e organizzativi, il rapporto medico-paziente rimane un pilastro fondamentale, purtroppo messo a dura prova dalla scarsità di risorse e dalla crescente frustrazione dei cittadini.